sabato 19 aprile 2008

5 ETICA DI QUARTIERE

A proposito di sicurezza e reti umane...
Da molti anni, oramai, io e i miei colleghi ci occupiamo di problemi della socialità e della cittadinanza. Un’area in cui abbiamo sviluppato esperienze interessanti è ad esempio quella della sicurezza. Possiamo dire di avere ampiamente dimostrato che la sfida della sicurezza si può affrontare efficacemente solo se ognuno fa la sua parte: non solo la magistratura e le forze di polizia, ma anche i Comuni e gli altri enti locali (nella gestione del territorio; facciamo solo tre esempi: l’illuminazione, il recupero e la valorizzazione dei centri urbani, le politiche sociali) e specialmente i cittadini.
Così abbiamo sviluppato un metodo che spinge i cittadini a tornare a prendersi cura della propria casa comune (la città, il quartiere, la scuola, ecc.). Esso consiste principalmente nell’attivare discussioni e crescita di consapevolezza in gruppi di persone. Abbiamo sempre lavorato con gli enti locali, le scuole e il volontariato. Abbiamo cercato di diffondere o difendere la cultura della legalità, del senso di appartenenza, della collaborazione e della solidarietà.
Proviamo a coinvolgere le persone in una presa di consapevolezza di ciò che ognuno può fare, nel suo piccolo, per contribuire a risolvere i grandi problemi che l’umanità ha di fronte. Proviamo a portare le persone oltre la delega disimpegnata, fondata sull’idea che certi problemi sono così grandi che se ne devono occupare i governi: convincerli a vedere e ad assumere la propria responsabilità (di genitori, di figli, di vicini di casa, di cittadini, di utenti, ecc.) nella possibilità di prendersi cura di qualche problema.

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