lunedì 7 aprile 2008

1 INIZIAMO SUBITO CON UN INFANTICIDIO

Il blog è appena nato e io uccido subito il suo nome più importante, il “capitale umano”. Davvero. È un termine che non mi piace per niente. Ma non voletemene: lo tengo perché questo è il termine in voga in questi anni per indicare l’importanza delle dimensioni umane (accanto a quelle tecniche economiche) nelle organizzazioni.

L’idea del capitale umano è frutto della recente evoluzione delle discipline economiche. È un miglioramento importante: riusciamo sempre più a convincere i manager che la produttività non si fonda solo su macchine e procedure, ma anche su come vive la gente nei luoghi di lavoro; gli investitori che devono valutare un’azienda sono sempre più attenti alle sue dimensioni etiche e umane (i capitali “intangibili”) accanto a quelle economico-patrimoniali; alcuni economisti come Yunus e Kahnemann hanno cominciato a dire che accanto al P.I.L. (che definisce la sviluppo solo economico di una nazione) occorre creare indicatori “di sviluppo umano”.

Ma rimane il fatto che il termine è di matrice economica. Ha di buono che riconosce nelle dimensioni umane un capitale. Ha di male che lo vede solo come un capitale, cioè come qualcosa di monetizzato.

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