sabato 24 gennaio 2009

33 Giochi di cooperazione

Iniziamo oggi un breve percorso sulla questione della cooperazione.
Nel 2005 l'israeloamericano Robert J. Aumann e lo statunitense Thomas Schelling ottennero il premio Nobel per l'Economia per i loro studi sulla teoria dei giochi e per aver tramite questi dimostrato che la cooperazione è più produttiva della guerra
La matematica della teoria dei giochi è molto complessa, ma uno dei suoi cardini si fonda sul famoso dilemma del prigioniero che non a caso parla proprio di collaborazione. Ne ho trovato una versione efficace in un libro di Richard Layard (“Felicità”, Rizzoli) e ve la proporrò nel prossimo post.

mercoledì 14 gennaio 2009

32 Reti corrotte

Su repubblica di qualche settimana fa è uscito un bell’intervento di Saviano (quello di “Gomorra”) sulla degenerazione della società italiana, dove alla corruzione “grande” (quella delle tangenti e degli appalti truccati) si affianca una più diffusa, quotidiana, piccola corruzione: quella delle raccomandazioni, dello scambio di piaceri, dei favori agli amici.
La denuncia tira in ballo, mi pare, l’interpretazione da dare a ciò di cui si occupa questo Blog: le reti del capitale umano.
La tesi di questo Blog è sostanzialmente: non esiste identità se non dentro una rete di relazioni; non esiste efficacia del proprio stare al mondo senza reti di relazioni; la rete di relazioni è un capitale che l’individuo deve curare, innaffiare, fare crescere.
Dove sta, in fondo,la differenza tra questo modello e quello che Saviano critica?
Anche Golemann, nel suo fortunatissimo “Intelligenza emotiva” sostiene che la capacità di avere successo nella vita dipenda, più che dall’intelligenza logica, da una forma di intelligenza che ha a che fare con la capacità di costruire e mantenere relazioni sociali.
Allora? Io credo che la differenza di fondo sia etica. Credo che ciò che fa la differenza è il modo in cui si interpretano e (se mi passate il termine) si “utilizzano” le relazioni. È il brodo di coltura etica in cui queste reti nascono e crescono, Questo “brodo” deve essere una società non corrotta, trasparente, che premia la meritocrazia e permette pari opportunità di accesso.

venerdì 9 gennaio 2009

31 La gente ha voglia di vedersi!

Con l’avvento di Internet si è prevista e temuta la decadenza dei rapporti interpersonali faccia a faccia. In effetti fenomeni come Second Life o Facebook sembrano agire proprio inquesta direzione: danno l’impressione di essere in contatto, anche se in realtà si è tragicamente soli.
Ma ci sono anche segnali opposti.
K.T.Greenfeld, autore di best sellers sull’argomento (ad es. Boy Alone, non ancora edito in Italia) dice che l’effetto è stato invece la rivalutazione dei rapporti faccia a faccia, e cita a supporto di questa affermazione il fatto che praticamente nessuno fa il telelavoro e le grandi città, anziché spopolarsi, stanno aumentando il numero di cittadini.
La gente ha voglia di vedersi!