Iniziamo oggi un breve percorso sulla questione della cooperazione.
Nel 2005 l'israeloamericano Robert J. Aumann e lo statunitense Thomas Schelling ottennero il premio Nobel per l'Economia per i loro studi sulla teoria dei giochi e per aver tramite questi dimostrato che la cooperazione è più produttiva della guerra
La matematica della teoria dei giochi è molto complessa, ma uno dei suoi cardini si fonda sul famoso dilemma del prigioniero che non a caso parla proprio di collaborazione. Ne ho trovato una versione efficace in un libro di Richard Layard (“Felicità”, Rizzoli) e ve la proporrò nel prossimo post.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Questo è un altro dei temi filosofici più dibattuti.
RispondiEliminaA fronte dei sostenitori della cooperazione (Dante, De Las Casas, Crucé, Coudenhove-Kalergi), ci sono stati altrettanti sostenitori della centralità del conflitto (Eraclito, il Signore di Shan, Bertran de Born, Clausewitz, De Maistre, Darwin, Marinetti).
Per ultimo, il cyber-filosofo filosofo Manuel de Landa sostiene che il phylos delle macchine intelligenti è stato generato dalle guerre fra gli uomini, e tenderà a soppiantare l' umanità in quanto le macchine, essendo ormai capaci di farsi la guerra fra di loro, non avrebbero più bisogno degli uomini per evolvere.
Speriamo che queste profezie non si avverino...