sabato 2 agosto 2008

11 Internet ci rende stupidi?

Quello che ho brevemente ricordato nel post precedente autorizza anche a fare questa domanda, più polemica. “Is Google making us stupid?” è il titolo di un bell’articolo di Nicholas Carr apparso su The Atlantic (http://www.theatlantic.com/), rivista da consigliare.
Ad esempio, gli ipertesti ci abituano a saltare da un rimando a una altro in una sorta di parossismo che forse distrugge l’attenzione. Anche i banner e i pop-up distolgono continuamente la nostra focalizzazione. In generale, la potenza dello scritto si sostituisce alla potenza del lettore. E così diminuisce al nostra capacità di concentrarci e di focalizzare l’attenzione. La velocità e brevità dei testi stanno cambiando (e molti dicono demolendo) il linguaggio della scrittura. Google o Wikipedia ci fanno risparmiare un sacco di tempo, ma sono un po’ come delle autostrade tutte in galleria: ci portano velocemente a destinazione, ma ci fanno perdere completamente il senso del territorio, il senso di orientamento, la consapevolezza di dove ci troviamo rispetto a ciò che c’è intorno. Nel suo testo, Carr guarda a se stesso e si accorge di avere perso la capacità di concentrarsi, la pazienza, la determinazione che richiedono, ad esempio, la lettura di un testo lungo e complesso o la ricerca di un’informazione in modo approfondito e affidabile.
Probabilmente tutto questo sta accadendo. Stiamo perdendo certe capacità. Ma abbiamo guadagnato la disponibilità enorme e immediata di informazioni. E, se siamo capaci, abbiamo ampliato enormemente il nostro potenziale di rapporti.

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