lunedì 11 maggio 2009

40 Barzellette

Scrive Maurizio Ferraris sul suo libro “Il tunnel delle multe” (Einaudi, 2008) che “la differenza tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si riassume nel fatto che sul primo non si sono mai raccontate barzellette, che invece fioccano sul secondo, e fin dall’inizio del pontificato”. Il primo era talmente benevolo e sopra le parti che nessuna barzelletta poteva veramente attecchire su di lui. Si potrebbe tracciare la stesa differenza tra Prodi e Berlusconi. Più un personaggio è malevolo e pericoloso, più attecchiscono le barzellette. Ma allora la barzelletta rischia di essere un metodo per rincuorarsi nella dominazione? Un depotenziamento della nostra incazzatura, incanalata in una bonaria risata? Anche YouTube funziona in questo modo. Se un giorno un uomo politico dice una bestialità (e poi magari il giorno dopo nega di averla detta, come fa spesso Berlusconi), quasi in tempo reale compaiono su YouTube i video che li ritraggono mentre dicono le frasi incriminate. Ma sembra che questo non muova più l’indignazione, semplicemente un’indulgente risata, come dire: toh, guarda questo buontempone.

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