giovedì 2 aprile 2009

38 Buona vecchia scrittura


Messaggerie, social networks, forum, blog. La maggior parte dei grandi fenomeni sociali di oggi (rimangono fuori solo i “broadcast yourself” come YouTube) hanno in comune una cosa: la scrittura. La scrittura sembrava morta con la multimedialità, e invece torna potentemente in auge. Può essere immagazzinata, copiata, spedita, trasferendo una mole enorme di informazioni. La cosa sorprendente è che questa funzione così moderna è svolta da un metodo comunicativo che è più vecchio delle piramidi.

1 commento:

  1. A mio avviso, c' è di più.

    Le modalità comunicative prevalenti dell' informatica sono legate, da un lato, al simbolo più che alla lettera (l' "icona"), e, dall' altro, a metafore di carattere "religioso" (appunto, "icona", "salvare", "logos", ecc..).

    Ciò significa che l' informatica fa riemergere modalità di espressione olistica e simbolica che risalgono, appunto, al periodo delle piramidi.

    D'altronde, già il peso che, nel mondo dell' informatica, assumono Paesi di cultura non occidentale e di lingue non indoeuropee, come il Giappone, l' India e la Cina, denota questa evoluzione.

    Infine, grazie all' Informatica, anche le lingue indoeuropee, e la lingua moderna per eccellenza, l' Inglese, si evolvono, in esito ad una trasformazione millenaria, dalla loro struttura "normale" (che si ritiene "flessiva"), a forme di lingue "associanti" come il Cinese (antico). Divengono fondamentali monosillabi, come "log", "in", "on", che semmai, si raggruppano in bisillabi: "log-in", "log-on",come in Cinese "Chong-Hwa" o "Min-kuo".

    Tra l' altro, il Cinese è una lingua ideogrammatica che ha conservato, forse ancora più che l' egizio geroglifico, il legame con la precedente scrittura ideogrammatica.
    Con il paradosso che, in vece, in Cinese, per seguire la logica occidentale, i monosillabi ed i bisillabi tendono ad accoppiarsi all' infinito, creando, in pratica, parole polisillabe ("Kuomintang").

    Questo tipo di studi e di considerazioni può, a mio avviso, essere una buona base per un reale multiculturalismo, che si sforzi di comprendere le affinità e le diversità fra le culture nel tempo e nello spazio.

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